Eh già un arcano vero? Il grande mistero! Come trovare il punto g? Come stimolare il punto g?
Il dibattito circa questo punto infatti sembra non finire mai. Ma esiste? Le donne ci godono o lo tengono tutto per loro? Non si sa ancora se ci sono risposte definitive e molte volte ogni ricerca va a smentire quella precedente.
Mentre i massimi esperti scientifici proseguono il loro dibattito il mio consiglio invece è proprio quello di proseguire nella tua ricerca autonomamente. Non male vero?
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Accenni preliminari sul punto g
Devi sapere infatti che nella donna la stimolazione sessuale avviene diversamente. Come abbiamo già detto in un altro articolo le donne impiegano più tempo per eccitarsi. Di conseguenza sta a te che sei l’uomo metterla nella giusta situazione e darle le giuste emozioni per lo stato d’eccitamento.
Un piccolo preavviso, solo cosi potrai andare a trovare il punto G facilmente. Infatti se lei non è eccitata per bene avrai sicuramente molte più difficoltà.
Ricorda l’esperienza sessuale per la donna è difficile da capire e ricostruire. Lei è molto più sensoriali dell’uomo e tieni sempre a mente che i loro organi genitali sono interni, di conseguenza sono naturalmente più complesse.
Nonostante l’esistenza del punto G sia stata anche smentita da alcune ricerche scientifiche, la regione chiamata Ernst Grafenberg invece è stata riconosciuta dalla comunità internazionale come “organo genitale funzionante” ed è persino nota con il nome abbastanza strano di prostata femminile.
Tutte le donne che hanno sperimentato questo tipo di orgasmo, cioè l’orgasmo derivante dalla stimolazione del G spot, lo riferiscono come un piacere unico e speciale che le riconnette alla loro essenza più profonda di donna.
Quindi si, esatto hai indovinato. Il punto G esiste, altrimenti non si spiegherebbe come queste donne abbiano un orgasmo vaginale, quindi all’interno della vagina, cosi intenso.
Per tutte le donne che invece non lo hanno sperimentato, beh se stai leggendo questo articolo è arrivato il momento di farti strada e farglielo provare per primo.
Infatti tu starai in grado finito l’articolo non solo di trovarlo ma anche di stimolarlo nella maniera corretta.
Quello che invece molti non riescono ancora a capire è che una volta trovato e stimolato per bene, il punto G conduce all’orgasmo vero e proprio che spesso si va a concludere con lo squirting. Ovvero con l’eiaculazione vaginale.
Tra l’altro è bene soffermarsi un secondo anche su questo punto. Molte donne sono in grado di provare un vero e proprio orgasmo ma tuttavia poche donne sono in grado di eiaculare come si deve. Anche questo però fortunatamente si può imparare. Grazie agli articoli di questo sito troverai indicazioni utilissime a riguardo.
Anche riguardo alla grandezza del G-spot vi sono pareri discordanti. Alcuni dicono che sia di mezzo centimetro altri invece arrivano fino a due centimetri. Ad ogni modo quello che ti posso dire è che al tatto è come una pallina da ping pong, abbastanza spugnoso e se lo tocchi nella maniera giusta le darai un piacere indescrivibile.
La stimolazione del punto G è stata descritta dalle donne come più intensa in confronto invece a quella che è la stimolazione clitoridea. Quest’ultima più assomigliante a un orgasmo maschile.
Al contrario, l’orgasmo vaginale è più caldo, più sensibile e va a coinvolgere tutto il corpo ed anche la parte emotiva.
Come trovare il punto G senza troppi problemi
Prima di tutto vi è da dire che quando lei è eccitata, come già ti avevo accennato sopra, è molto più facile da trovare. Perciò ancora una volta non posso che stressarti sull’utilità dei preliminari.
Ricorda: le donne sono avide di preliminari, non ne hanno mai abbastanza e amano essere stuzzicate.
Per trovare il punto g abbastanza semplicemente, poniti di fronte la tua donna mentre è distesa sulla sua schiena a gambe aperte e metti il tuo dito indice o medio nella sua vagina, molto delicatamente fino a due o tre centimetri di profondità circa.
Mi raccomando trova la posizione comoda anche per te. In genere le donne hanno bisogno di 20-30 minuti per venire perciò è necessario che anche tu sia rilassato. Magari siediti o metti un cuscino sotto le tue ginocchia.
Ti do un suggerimento: utilizza la tua saliva per bagnarti il dito e non fare alcun tipo di attrito sulla sua vagina per non provocarle dolore o spiacevoli sensazioni in grado di uccidere lo stato di eccitamento del momento.
Una volta che il tuo dito è alla profondità giusta inizia pian piano a muoverlo all’interno come se stessi simulando il gesto di chiamare qualcuno. Scorri il tuo dito verso la parte superiore interna della parete vaginale fin quando non trovi e non senti al tatto una parte più ruvida.
Congratulazioni! Quel pallino che senti un po’ più ruvido e spugnoso è proprio il cosiddetto g- spot.
Una breve raccomandazione: assicurati di avere le tue unghie ben fatte e limate perché potresti procurarle dei graffi e questa sarebbe una sensazione spiacevolissima. Tutta la tua fatica andrebbe davvero, come si dice in gergo, a farsi benedire in caso le tue unghie fossero affilate come coltelli. E sarebbe un peccato per un errore cosi banale.
Come vedi nella figura il punto g si trova al numero 6.
Se non hai nessuna reazione da parte sua non farti problemi a chiedere nel caso ti accorgi che lei non sentisse nulla.
Probabilmente quello che devi fare è utilizzare solo un po’ più di pressione perché il punto g come hai visto è localizzato all’interno della vagina perciò non risulta semplicissimo trovarlo.
Qualche volta per aiutarti a trovarlo e farle sentire di più ti consiglio di andare ad applicare una leggere pressione con l’altra tua mano sul suo monte di venere. Cioè la parte appena sopra l’osso pubico. Massaggia leggermente magari con un movimento circolare mentre l’altro tuo dito è all’interno della vagina.
Come stimolare il punto g. Fallo come un artista del sesso
Il modo migliore per stimolare il punto g manualmente è quello di muovere il tuo dito che è all’interno della vagina facendo il gesto di come se stessi chiamando un micio a te. Puoi inoltre, una volta che diventi esperto, mettere anche due dita e alternale come se stessi facendo il movimento di un uomo che corre.
Vi è anche da dire che oltre alle tue dita puoi utilizzare anche un dildo. I migliori per la stimolazione del punto g sono quelli abbastanza duri e curvi. Alcuni sono esattamente progettati infatti per la stimolazione di questo punto e per fare il lavoro “sporco” al posto tuo.
Se ti piacciono e ti diverti anche tu non lasciare che la tua virilità si senta minata. Comprane uno e fai felice la tua ragazza.
Inoltre quando una donna, in quei pochi e rari casi non abbia piacere ad una stimolazione manuale del suo g-spot – cioè attraverso le tue dita – può al contrario farla impazzire di piacere per una stimolazione di questo punto attraverso il tuo pene. Cioè durante la vera e propria penetrazione.
Fai caso infatti alla forma del tuo pene. Non è dritto come una spada ma in realtà è ricurvo. Questa forma anatomica infatti non è un caso. Siamo stati creati dalla natura per favorire l’accoppiamento e la riproduzione della specie. Di conseguenza una forma anatomica del genere la fa godere senz’altro di più perché va a colpire direttamente il suo punto g.
Vi sono anche delle posizioni sessuali per favorire la stimolazione massima del G spot. La donna sopra di te è una di queste. Falla mettere sopra di te, tipo cowgirl, con la schiena inarcata all’indietro e le braccia che tendono ad estendersi indietro, meglio quindi se vi sia un appoggio. Da li dille di sentirti meglio dentro di lei e pian piano accelerare il movimento finché non esplode di piacere.
Un’altra posizione abbastanza classica ma tremendamente efficace per favorire la stimolazione del punto g è la pecorina. In questo caso, non devo dirtelo io vero?, tu la penetri da dietro fino ad andare a colpire prima piano poi sempre più veloce il suo punto g.
Anche qui il consiglio è di trovare una posizione a te più congeniale. Non devi arrivare tremendamente stanco ed inoltre falle mettere un cuscino sotto la pancia, vedrai questa posizione leggermente rialzata di lei favorirà in maniera tremenda la sua stimolazione più profonda.
Te ne accorgi dal fatto che lei inizierà letteralmente ad ansimare o urlare di piacere. Le donne infatti amano questa posizione anche a livello psicologico perché si sentono letteralmente dominate.
La stimolazione del G spot migliora con l’età
Scommetto che questa non la sapevi. In realtà alcuni studi dimostrano che l’intensità dell’orgasmo tramite punto g è influenzata dagli estrogeni. Questo significa che molte donne sotto i 30 anni trovano l’orgasmo clitorideo più forte in quanto essendo i livelli di estrogeni più alti, il rivestimento vaginale è ancora troppo spesso per permettere la piena stimolazione del punto g.
Ovviamente questo no significa che le donne sotto i 30 anni non possano avere un orgasmo vaginale.
E tu che fai ora? Sei ancora li? No vero. Ora che sai come trovare e stimolare il punto g, corri a mettere in pratica queste tecniche. Non credo che lei ti lascerà più andare via.